OSCAR – Le previsioni “ddepanza” di Joe…

Pubblicato: febbraio 22, 2015 in Uncategorized
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Fonte: oscar.go.com

 

Tutto è pronto per la cerimonia degli Oscar, dove non è sempre la qualità il criterio con cui viene assegnato il premio, ma la legge di mercato.

Il ddepanza del titolo non vuole essere né un ubbidire alle leggi di mercato, né un voler tacciarmi di essere arbitro di qualità. E’ il mio gusto, punto e basta.

Partendo dagli attori, nella cinquina dei migliori non protagonisti ci sono alcuni nomi d’eccellenza come Robert Duvall (The judge), Edward Norton (Birdman) ed Ethan Hawke (Boyhood), così come nomi meno noti al grande pubblico (J.K. Simmons –Whiplash– e Mark Ruffalo –Foxcatcher, non ancora uscito in Italia-). Con certezza quasi assoluta, darei la vittoria a Norton, perché con il suo modo di recitare ha saputo coniugare una vasta gamma di stati d’animo e addirittura è riuscito ad offuscare chi in quel film era il vero protagonista. L’outsider di questa categoria è sicuramente J.K. Simmons a cui però non accrediterei la vittoria perché la sua parte non aggiunge niente di nuovo alle caratteristiche del Villain.

Per quanto riguarda le donne, nella stessa categoria, ho pochi punti di riferimento. Escluderei a priori Keira Knightley (The imitation game). Non discuto la bellezza o l’impegno dell’attrice nell’esecuzione del suo ruolo. Semplicemente i suoi lineamenti, i suoi sguardi sono troppo moderni per rappresentare un personaggio vissuto anche soltanto 25 anni fa. Fra le altre attrici, sicuramente spicca il nome di Meryl Streep, alla sua ennesima nomination. L’attrice potrebbe portare a casa il premio non tanto per la bravura profusa nel film, quanto per la professionalità dimostrata in tutta la sua carriera. Non mi sembra che le sue rivali abbiano particolari cartucce per distinguersi.

Parlando degli attori protagonisti scarterei Steve Carrell (Foxcatcher) e Bradley Cooper (American Sniper, bravo ma col senno di poi decisamente scolastico). Se la giocano in tre: Benedict Cumberbatch (The imitation game), Michael Keaton (Birdman) ed Eddie Redmayne (La teoria del tutto). Avrebbero tutti e tre i giusti motivi per vincere ma sul filo di lana premierei Cumberbatch per aver saputo interpretare a dovere sfaccettature e contraddizioni che contraddistinguevano il suo personaggio. Redmayne ha già avuto un importante riconoscimento come il Golden Globe; per Keaton, questo era il grande ritorno, ma per quanto bravo, non è stato così a trecentosessanta gradi come Cumberbatch.

Tra le donne escluderei subito Felicity Jones (la teoria del tutto) per gli stessi motivi addotti per Keira Knightley. Confesso di non aver visto le prove di Marion Cotillard (Due giorni una notte, passato un po’ troppo rapidamente in Italia), Reese Witherspoon (Wild) e Rosamund Pike (L’amore bugiardo). Ho visto Julianne Moore in Still Alice che non mi ha convinto: conoscendo l’Academy, vincerà lei per la tematica che tocca il suo film (il morbo di Alzheimer). Se così non fosse darei credito a quelle voci che darebbero valore alla parte recitata da Pike.

Tra i registi, l’Academy farebbe una scelta coraggiosa nell’attribuire la statuetta a Wes Anderson (Grand Budapest Hotel) anche se il suo film risulta ‘incompleto’ nella realizzazione. Io lo scarterei a favore di Inarritu (Birdman) capace di inventare a tutto tondo e di proporre tecniche registiche da vero artista. E se dico Inarritu, dico anche Birdman come miglior film: rimane un’opera ricca di emozioni e di stati d’animo particolari prodotti da una fantasia fuori dal comune.

Scarto Whiplash, l’outsider ‘indie’ di questa edizione, perché non ha quella forza intrinseca per controbattere l’agguerrita concorrenza.

Scarto American Sniper: per quanto diverso dal solito filone di cinema bellico americano, non mi pare meritevole di un simile premio.

Scarto Grand Budapest Hotel: anche se ha un diverso stile, Anderson è quello che si avvicina di più ad Inarritu per elementi surreali e fantasiosi. Ma al suo film, manca un adeguato ‘addensante’.

Scarto La teoria del tutto: massimo rispetto per lo scienziato Hawking, capace di vivere una vita normale nonostante uanto gli sia capitato. Ma il film, che ne tratteggia la biografia, è costruito prevalentemente sulla bravura dell’attore.

Scarto anche The Imitation Game un po’ per gli stessi motivi. A questa pellicola va sicuramente il merito di non cavalcare la facile onda della lacrima, presentando un finale asciutto e a tratti catartico. Dare il premio a questo film significherebbe lavarsi un po’ troppo facilmente la coscienza da una serie di errori commessi ai danni di Turing. Basterebbe premiare Cumberbatch per quanto detto sopra. Non ho visto Boyhood e nemmeno Selma. La nomination di quest’ultimo titolo (ambientato nel periodo di Martin Luther King) vorrebbe essere, da parte di un certo establishment americano, il consueto appuntamento per liberarsi da un complesso di colpa verso il black world.

Mi domando quali potranno essere gli orientamenti dell’Academy e quali polemiche potranno scatenare.

Ciapalabala, Marvin, per un commento a cose fatte…

commenti
  1. 76sanfermo ha detto:

    Piaciuto tanto!
    Si sente che e'”ddepanza” e quindi vien voglia di partecipare…
    Stasera , stasera!

  2. joe ha detto:

    ehilààà!!
    Qual è il tuo preferito in queste categorie?

  3. joe ha detto:

    bè… su miglior film e miglior regista ci ho preso e ho intuito le mosse dell’Academy sull’oscar femminile. Ancora una volta risulta vera l’equazione ‘vinciilgoldenglobe/vinciloscar” (l’anno scorso capitò a Jared Leto)

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