DOVE ERAVAMO RIMASTI

Pubblicato: ottobre 1, 2015 in Uncategorized
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Locandina del film Dove eravamo rimasti fonte: Trovacinema.it

Regia: Jonathan Demme

Con: Meryl Streep, Kevin Kline, Audra Mc Donald, Sebastian Stan, Mamie Gummer.

Genere: drammatico

VISTO DA MARVIN

Tanti parleranno di questo film soprattutto decantando le continue, confermate e durature prove da grandissima attrice di Meryl Streep. Sono sicuro che il mio socio Joe Gideon farà lo stesso e tra tutte le recensioni che si concentreranno su questo aspetto io preferisco quella del mio socio senza confronti con altre.

Preferisco puntare l’attenzione su altri aspetti che sono sicuro verranno messi in secondo piano perché “schiacciati” dall’ingombro dell’attrice protagonista.

Voglio quindi portare in primo piano Jonathan Demme, geniale regista degli anni ’80 – ’90 che si è un po’ perso negli anni, cosa del tutto naturale e anche normale che accada per chi lavora su un arco di tempo così lungo.

Gli anni passano e quelle qualità che contraddistinguono un autore, come le particolarità del proprio lavoro, vanno ad invecchiare anche perché si scontrano con le richieste del pubblico che, come al solito, decide la longevità di un regista piuttosto che di un altro.

Il regista, per confermare quello che ho detto, in questo caso si ripete perché è un film molto simile ad uno dei suoi ultimi (“Rachel Sta per Sposarsi”) dove era presente un elemento che arriva a disturbare un equilibrio molto precario di middle-class americana.

Inoltre conferma il fatto che lui, pur essendo un regista di sinistra, realizza molto spesso film anche “di destra”, facendolo in maniera tale da cercare di trasmettere, tramite il cinema, un senso di riappacificazione politica tra i due estremi.

Punto anche i riflettori sulla scrittrice di talento Diablo Cody che ha sceneggiato piccoli capolavori quali “Juno”, “Jennifer’s Body” e “Young Adult” e che anche questa volta tira fuori uno script affascinante e pieno di dialoghi perfetti che mai cadono nel retorico e mai sembrano da sceneggiato televisivo dozzinale.

La coppia vincente di questo film sono loro due: regista e sceneggiatrice.  Queste due figure sono (o almeno dovrebbero) essere i cardini che decidono e costruiscono un’opera cinematografica. Poi, troppo spesso, a questa unione si vanno ad aggiungere in maniera troppo invadente i produttori e sovente il film crolla, si sgretola perdendo tutto quello che differenzia un’Opera da un Prodotto Commerciale.

Ma non è questo il caso.  Diablo Cody continua a creare personaggi particolari, gioca con le convenzioni più abusate e le stravolge andando contro a certe specifiche del cinema mainstream.

Dall’altra parte Jonathan Demme agisce con scene e posizioni di inquadrature anche inusuali; non parlo di virtuosismi da film d’azione ma di vere e proprie decisioni sul dove mettere un personaggio rispetto ad un altro o avere il coraggio di trasmettere un certo tema tramite l’utilizzo della musica (altra nota caratteristica di Demme) e di come far “esplodere” una scena di chiarificazioni in maniera sommessa e non gridata.

Certo il fine è sempre lo stesso, la storia raccontata è prevedibile come anche il finale ma sono i mezzi che devono distinguersi e devono intrattenerci in maniera più intelligente e migliore rispetto ad altri.

…il tutto senza aver accennato al fatto che uno script del genere, una direzione ben salda devono essere poi veicolate tramite gli attori giusti e soprattutto la protagonista giusta, cosa che qui accade senza nessun dubbio.  

VISTO DA JOE

Ne avevo già parlato. Per stupirmi, Meryl Streep avrebbe dovuto impersonare un oggetto, o un concetto, o qualunque cosa purché inanimata.

Eppure anche stavolta è riuscita a sorprendermi. Mai avrei pensato che potesse interpretare una rocker scaciona in età avanzata (men che meno che si mettesse ad intonare “Bad romance” di Lady Gaga). Su di lei, l’età si fa sentire, ma senza appesantirne la classe e/o la bravura. In merito al personaggio, occorre dire che risulta verosimile in quanto le canzoni sono cantate con la voce rotta di chi vuole condividere una quotidianità faticosa, piena di problematiche, piena di difficoltà. Non canta certo per dimostrare le sue qualità vocali.

Anche Kevin Kline ha la sua età e, per quanto non sia di certo anziano, comincia ad accusare qualche incrinatura. E’  bravo, ma a fianco di Streep rimane un po’ offuscato.

Nel film i due attori sono una coppia divorziata da tempo con figli ormai grandi. Un dettaglio della storia li fa incontrare dopo un lungo periodo. Questo passaggio permette al regista di dimostrare una certa bravura nell’evidenziare quanto ormai sia profonda la distanza sociale tra i due: non ci sono PAROLE a determinare tutto questo, ma DESCRIZIONI, IMMAGINI, dettagli di ambienti che potrebbero parere insignificanti ma che in realtà servono benissimo al caso.

Attraverso queste descrizioni di interni si capisce quanto gli amanti di un tempo appartengano adesso a mondi paralleli e assolutamente distanti. Se lei vive alla giornata, tra gli alti e bassi di un’instabile relazione amorosa, facendo un lavoro alienante mal pagato, lui invece è sistemato nel mondo patinato della classica famiglia (apparentemente) felice, di livello alto, dove regna su tutto un (ipocrita?) politically correct; non a caso la seconda moglie è di colore (una meritevole Audra McDonald), capace in cucina, capace nei rapporti con tutti (anche con la precedente moglie del marito) e via dicendo. Il mondi di Kline non appartiene più a quello di Streep e viceversa.

Se gli universi di Streep e Kline sono quindi decisamente agli antipodi, non è così per i ricordi: la condivisione di un sentimento, per quanto lontano nel tempo, riavvicina sempre anche se per il breve spazio di una notte. Sono i condizionamenti della società a dettare legge, però, e per questo arrivano sempre ad avere la meglio nel prosieguo di certi rapporti umani. E questo particolare viene evidenziato dal sensibile Demme nel momento in cui catapulta Streep al ricevimento organizzato in gran pompa per il matrimonio del figlio. E’ qui che scatta la presa in giro di certi rituali tipici dei milieu borghesi americani che nei confronti degli altri, come si suol dire, la mettono giù dura.

Il finale? Non lo dico altrimenti Marvin mi addenta. Però, per sbilanciarmi, uso il termine edulcorato. Nel complesso il film risulta godibile sia per certe battute puntuali, sia per la bravura del regista: ti aiuta a staccare un po’ dalla realtà e ad evadere in modo abbastanza intelligente.

Ennesima candidatura all’Oscar per Streep? Ma anche sì!

Marvin è in scena da solo che sta armeggiando con una chitarra elettrica messa a tracolla e una serie di jack aggrovigliati da inserire nelle casse che gli stanno intorno. Quand’ecco che arriva Joe.

JG (rimanendo colpito): Che idea originale… Una recensione cantata a ritmo di rock!

M (spegnendo l’entusiasmo di JG): Per la verità non mi era venuta nemmeno in mente una simile baracconata…

JG (conservando ancora un po’ di entusiasmo): Però non buttiamo via questo spunto…Una bella ballata rock suonata da te, ed io che canto le due recensioni!

M (avvicinandosi, e colpendo ripetutamente con l’indice una spalla di JG) A parte il fatto che è riduttivo parlare di rock quando si suona questa Fender Stratocaster…

JG (timidamente): E tu che musica pensavi di suonare con questa chitarra?

M (togliendosi un peso): Heavy Metallll!!!! (così dicendo da una poderosa strimpellata alle corde che crea un suono particolarmente forte di volume e distorto; ne consegue un’onda sonora talmente forte che il povero Joe viene addirittura sbalzato dalla scena; realizzando l’accaduto, sullo sguardo di Marvin si dipinge un accenno di ghigno satanico…)

Fonte: youtube

 

commenti
  1. linda ha detto:

    Felice di leggervi, perché avevo deciso che il film non era il mio genere, e invece capisco dai vostri apprezzamenti che probabilmente mi piacerà, anche considerando le vostre citazioni di Demme e di Diablo Cody. Grazie!

  2. Punto Dritto ha detto:

    Ciao, bentornati! (forse dovreste dire voi a me: bentornata! visto che qui manco da un po’). Sottoscrivo il commento di Linda: di mio non avrei prestato molta attenzione a questo film, invece, grazie alle vostre indicazioni, probabilmente lo faró. Bravi!

  3. joe ha detto:

    ciao Linda e ciao punto!!!
    Grazie per le vostre visite… aspettiamo il vostro parere sul film così che si apra un dibattito
    😀

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