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PREDESTINATION

Pubblicato: luglio 10, 2015 in Uncategorized
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Locandina del film Predestination Fonte: Trovacinema.it

Regia: Michael e Peter Spierig

Con Ethan Hawke, Sarah Snook, Christopher Kirby, Noah Taylor

Genere: Thriller fantascientifico

VISTO DA MARVIN

Quando verso Novembre 2014 è uscito “Interstellar”, io ed il mio caro socio Joe Gideon abbiamo deciso che sarebbe stato assolutamente da recensire su questo sito. Già sapevo che la mia recensione sarebbe stata più lunga e contorta del solito semplicemente perché Christopher Nolan è un regista a cui sono molto legato e che mi “causa” di questi effetti. Il mio buon amico Joe Gideon non si aspettava questo anche in quest’occasione e quando avrà ricevuto il mio scritto si sarà messo le mani nei capelli per la disperazione.

Ho visto questo film molto tempo fa con la consapevolezza e l’assoluta convinzione che non sarebbe mai stato distribuito in Italia e invece…

…Invece eccolo qui e quando sempre il mio buon amico Joe Gideon (notare i molti complimenti che gli faccio per farmi perdonare e per avermi dato la possibilità di scrivere di questo film) mi ha chiesto se conoscevo questa pellicola e se valesse la pena vederla potete capire come i miei occhi si siano subito accesi d’entusiasmo. Stavolta ho preparato “il mio buon amico Joe Gideon” che saremmo andati incontro ad un altro caso tipo “Interstellar” ma LUI non ha voluto ascoltarmi….quindi la COLPA NON E’ MIA !!!!!

Due parole sui registi : Peter e Michael Spierig, fratelli australiani, sono riusciti a sdoganare nel 2002 il genere horror nel loro paese con il film “Undead” e lo hanno fatto andando contro tutto e tutti facendosi gli effetti speciali con il pc di casa. Dopo questo piccolo film che ha il suo buon seguito di amanti del genere ecco che i due alzano un pochino il tiro e, come spesso capita in questi casi, riescono ad avere accesso a un budget maggiore e a unire un cast di nomi più conosciuti a livello internazionale con il loro secondo lavoro “Daybreakers”. Dopo aver sfruttato bene il mondo degli zombie e dei vampiri ma sempre con le giuste metafore legate alla società moderna, alle discriminazioni verso i diversi, alle guerre legate ai soldi e altro, ecco che cambiano genere buttandosi sui viaggi temporali, i paradossi ma sempre con il giusto sguardo verso qualcosa di differente da quello che ci si aspetta, vuoi per il voler affrontare discorsi morali importanti o vuoi per uno sviluppo stilisticamente lontano da quello a cui siamo abituati dai soliti film di fantascienza.

Io mi mi fermerei poco sulla trama perché questa è uno di quelle pellicole che vanno spiegate poco per non rovinare la sorpresa e anche per non ingarbugliare ancor di più la storia, già parecchio incasinata di suo: chiunque vi dica che sa perfettamente di cosa parla il film, vi sta mentendo, non gli credete e andate voi stessi.

Dico inoltre che, pur avendolo visto, qualcosa di sicuro mi è sfuggito, qualcosa non mi torna e quindi lo rivedrei molto volentieri.

Ho appena fatto notare un grosso punto a favore del film, un qualcosa che pochi film riescono ad avere cioè il fatto che per capirlo davvero bisogna rivederlo e non far in modo che sia un prodotto “usa-e-getta”. Quasi tutte le produzioni in circolazione hanno, come aspirazione massima, il tempo di una visione e nulla di più. Davvero pochi aspirano a qualcosa di un po’ più completo e duraturo nel tempo.

Più che della storia, vorrei far notare che il film è tratto dal racconto “Tutti voi zombie” del 1959 di Robert A. Heinlein e nel cast abbiamo una giovane promessa che si chiama Sarah Snook (state attenti a questo nome), il caratterista Noah Tyler e il sempre bravissimo Ethan Hawke che ha già lavorato con i fratelli Spierig in “Daybreakers”.

Siamo di fronte quindi ad un film molto coraggioso perché non votato al facile intrattenimento, solo di tipo commerciale e facilmente vendibile dove tutto quadra e viene spiegato in modo preciso.

Vengono toccati argomenti intellettualmente anche provocatori racchiusi certo in un film, in un opera d’intrattenimento ma sempre a modo suo. Uno sci-fi a volte lento, che può essere liquidato come noioso perché con poche scene puramente action visto che il 50% del film è ambientato in un bar e in totale contrasto col genere cinematografico a cui appartiene e con quello che ci si aspetta, ma le tante sorprese, sia di dialoghi sia di colpi di scena, riescono a bilanciare bene una narrazione tendente al lento nella sua rappresentazione.

Questo è un film seppure di tipo fantascientifico girato con pochissimi effetti speciali (viene chiamato low-tech una cosa del genere) ma dove contano davvero solo i giusti dialoghi, una trama avvincente e molto viene affidato alla bravura degli attori. Nel suo insieme, non cerca forzatamente di calcare la mano su trovate estetiche originali donando alla storia un gusto retrò anche grazie a tantissimi oggetti old-style.

Se vi sembra di aver già sentito parlare di una cosa di questo tipo vi do ragione. C’è un po’ di Christopher Nolan, un po’ del bellissimo film “Looper” di Rian Johnson ma questa pellicola riesce ad essere ancora più originale, discostandosi da altri tanto da arrivare a definirlo “sci-fi da camera” cioè un film incentrato su pochi attori e tanti twist narrativi di dialoghi più che di effetti roboanti con l’aggiunta di ricreare tematiche e atmosfere da noir ma con l’originalità di non collegarlo al gangster (notoriamente le due cose vanno insieme) ma al fantascientifico come mai prima d’ora.

Tante, troppe metafore e discorsi di sottofondo in questo film come anche una legata all’ essere umano in sè. Se la prima parte è profonda, sublime ed elegante come una donna la seconda parte che cambia di stile in maniera molto repentina diventa votata alla velocità narrativa, alla violenza, all’action come è la natura di un uomo.

So benissimo che forse questo, come altre cose, lo vedo solo io, come so benissimo che quello che uno associa ad un film (metafore come sensazioni quali noia, disgusto e altre) sono personali e per questo importanti per se stessi.

Bravi quindi i fratelli Spierig peccato che non stiano avendo molti favori da parte del pubblico visto che i loro film non “alzano biglietto” e questo è ulteriore conferma che (ancora) non si sono venduti a un tipo di cinema commerciale; trattati meglio da parte della critica ma sfortunatamente quello che conta poco ai fini economici ed è il pubblico a decretare il successo. Forse non si è capito ma io consiglio questo film, davvero da non perdere: cercate di avvicinarvi alla visione liberi dalle tante convinzioni anticipate che altri film hanno ormai fin troppo bene insinuato nella mente. Un film di fantascienza dev’essere per forza veloce? Un noir può essere accostato solo al genere gangster-movie? Può un genere tendenzialmente votato al commercio e per un pubblico di massa avere anche qualcosa di importante e di “spessore” da dire?  

VISTO DA JOE

Carissimi fratelli Spierig,

avrei voluto giocare anch’io a questo Predestination. Avrei voluto divertirmi pure. Ma VOI non me lo avete permesso. Giocare con il tempo, in un film, è un progetto molto ambizioso. Per realizzare un’opera degna di tale nome bisogna avere talento e molto mestiere alle spalle. Pensando al vostro ultimo prodotto, mi è tornato alla mente L’ESERCITO DELLE 12 SCIMMIE, dove, attraverso un delicato meccanismo della sceneggiatura Bruce Willis si trovava sdoppiato, con età diverse, nella stessa scena, lasciando di stucco lo spettatore per la genialità..

Carissimi fratelli, avete lavorato troppo di sottrazione: suggerire è sempre corretto, ma allora il contesto dev’essere TOTALMENTE affascinante. Voi invece correte in fretta e fate correre il pubblico ad alti ritmi. Se il teatro non è democratico, mi risulta che il cinema lo debba essere: non so quanti spettatori siano riusciti a ‘tenere botta’. Non so quanti, tra quelli che sono riusciti a seguirvi, abbiano capito la vostra idea, cioè il fatto che di un unico personaggio esista lo yin come lo yiang.

L’andirivieni nel tempo, anziché diventare misterioso ed intrigante, con la sottrazione diventa una complicata sciarada che sballotta lo spettatore.

Anche il film si presenta diviso in due parti diverse tra loro, ma complementari: se la prima parte è stataria, dove dominano la battuta ed il racconto, la seconda è più motoria e ricca d’azione.

Ecco, cari fratelli, parlando della struttura del film, mi rendo conto che avevate tra le mani un soggettone che vi avrebbe permesso di lasciare il segno. Con la sottrazione vi siete tolti anche questa possibilità: avete mandato a remengo tutta la vostra idea in nome di una moda, di un ritmo, che potevano essere diluiti diversamente. E poi, perché il personaggio a cui è affidato il ruolo di spiegare il meccanismo di fondo, quando lo fa, si mangia le parole e abbassa la voce di dodici ottave???E’ sempre così!

Cosa salvo di questo film? Sarah Snook, la cui parte non è stata affatto semplice ed è resa in modo molto credibile.

Caro ed esimio Marvin, ti cito anch’io nella mia rece. Non lo faccio per mettere in discussione il tuo punto di vista. Con una certa invidia (dettata da AMMIRAZIONE, non da CATTIVERIA) osservo il modo in cui ti appassioni a certi film: sembra entusiasmo allo stato puro. E’ vero, ho parlato bene anch’io di certi film (è capitato poche volte…): c’era passione, c’era entusiasmo, ma erano diversi dai tuoi. Pur sapendo che non dobbiamo essere l’uno a immagine e somiglianza dell’altro, mi domando quale possa essere il motivo di questa differenza. Forse sarà una questione di età (mooooolto) diversa. Grazie di esistere Marvin, e grazie al tuo entusiasmo.

E, come sempre, che il disaccordo sia sempre con noi.

Marvin entra nella stanza con un plico di fogli talmente alto da non vedergli più il viso; Joe, seduto alla scrivania, sta lavorando sulle sue carte, non badando a ciò che sta accadendo intorno a lui

M (cercando di non far cadere niente, appoggia sulla scrivania di Joe il plico di fogli; esultando): Ecco la mia recensione!!!!!

J (alzando gli occhi dal tavolo, con occhi increduli): Ma che diav…!

Joe riprende subito il controllo avvicinando a sé la montagna di carta; stando seduto la esamina in lungo ed in largo.

M (cercando l’attenzione di Joe): Non ti azzardare a dire una parola (Joe sta sempre esaminando)… Ti avevo avvertito che con questo film avrei esagerato… (Joe esamina il blocco da altra angolazione) Sei stato avvertito in anticipo…. (Joe cambia ancora punto di vista) No,no caro mio, non puoi dire mezza parola…… (arrabbiato) Perchè tu lo sapevi…!

Joe annuisce vistosamente per dare soddisfazione a Marvin intanto prende un foglio dal plico e quasi senza guardare Marvin comincia a tirare righe rosse su errori, lungaggini varie e ripetizioni.

J (molto rapido nelle sue azioni, senza guardare Marvin): Vedi mio caro (tira righe varie su fogli).. Si chiama (tira righe varie su fogli)… Tecnica di sottrazione (è talmente veloce che il plico è già oltre la metà)… Serve a sfoltire (osserva e tira righe varie su altri fogli)… A rendere più leggera (tira rghe varie su altri fogli)… E snella la lettura di una recensione (tira le ultime righe sui fogli avanzati)…Ecco qua (passa un foglio a Marvin)

M (imbarazzato): Bello…

J (entusiasta): Ah! Vedo che ti è piaciuta la mia tecnica

M (tra l’imbarazzato e l’arrabbiato): No…’BELLO’ è l’unica parola che hai salvato dalla MIA recensione….

Fonte: youtube